Rimettete le parole in ordine per scoprire dei famosi proverbi italiani
La saggezza popolare trasmessa in linguaggio semplice ed elegante
Successo! Gioca di nuovo!
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Il puzzle dei proverbi Italiani
Proverbi: la comunicazione più efficiente
I proverbi sono sempre stati un modo molto efficace per trasmettere la conoscenza umana complessa attraverso i secoli, grazie alla loro semplicità, l'uso di immagini e spesso di rime
Come si gioca al puzzle dei proverbi
Trascinare e rilasciare ogni parola nella giusta posizine per ricostruire la frase proverbiale
Si vince quando ogni parola è nella sua corretta posizione nella frase
Lista dei proverbi utilizzati in questo gioco
Lacrime d’erede è matto chi ci crede
Si è prima garzone e poi maestro
Cielo a pecorelle, pioggia a catinelle
Mal comune, mezzo gaudio
Il difficile sta nel cominciare
Chi ha tempo non aspetti tempo
Dolci parole e tristi fatti ingannano savi e matti
Chi troppo in alto va, cade sovente
Batti il ferro finché è caldo
Ambasciator non porta pena
Una rondine non fa primavera
Chi capisce, patisce
A carnevale ogni scherzo vale
Se ai sessanta sei vicino, lascia le donne e scegli il vino
Se hai per amico un orso, avrai bisogno di soccorso
A Natale con i tuoi, a Pasqua con chi vuoi
Se vuoi star bene, mangia poco e dormi bene
I fatti della pentola li sa il coperchio
Gobba a ponente luna crescente, gobba a levante luna calante
Un bel gioco dura poco
Chi si fa i fatti suoi, campa cent’anni
Meglio tardi che mai
Chi risparmia oggi, domani molto avrà
Cuor contento il ciel l’aiuta
Chi nasce afflitto muore sconsolato
Il giovane ozioso sarà un vecchio bisognoso
A casa sua ognuno è re
Dove c’è gusto, non c’è perdenza
Se cucini con calma, il gusto ci guadagna
Lava cane, pettina cane, sempre di cane puzza
Guerra, peste e carestia, vanno sempre in compagnia
Fra i due litiganti il terzo gode
Le chiacchiere non fanno farina
Campar senza fatica è una voglia molto antica
Chi imbocca tutti i vicoli, troverà tanti pericoli
Chi presto parla, poco sa
Can che abbaia non morde
La parola è d’argento, ma il silenzio è d’oro
Una ciliegia tira l’altra
Non c’è due senza tre
Non è tutt’oro quello che riluce
Chi sa fa e chi non sa insegna
A casa dei suonatori non andar per serenate
Col fuoco, con la donna e con il mare, c’è poco da scherzare
Anno nuovo, vita nuova
Tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare
Amor senza baruffa fa la muffa
L’avaro è come il porco, è buono dopo morto
Non stuzzicare il can che dorme
Chi non intende la propria scrittura è un asino di natura
Il buon giorno si vede dal mattino
Gallina che non becca ha già beccato
Chi va piano va sano e va lontano
Sopra le scarpe nuove, prima o poi ci piove
Chi muore giace, chi vive si dà pace
L’appetito vien mangiando
Vale più la pratica che la grammatica
Il peggior sordo è quello che non vuole sentire
Articolo quinto: chi ha i soldi in tasca ha vinto
Tu sei volpe e io tasso, tu sei furbo ma io ti passo
Chi si loda si sbroda
Disgrazia e osteria fanno la stessa via
Da ospedale e cimitero si esce sempre più sincero
Nel fiume che grida puoi passare sicuro
Gli errori dei dottori li ricopre la terra
Chi rompe paga e i cocci sono i suoi
Dagli amici mi guardi Dio, che dai nemici mi guardo io
In casa di galantuomo nasce prima la femmina e poi l’uomo
Gallina vecchia fa buon brodo
Vecchiaia con pazienza prolunga l’esistenza
Parla poco, ascolta assai e giammai non fallirai
Chi tace acconsente
Chi troppo la tira la spezza
Il satollo non crede all’affamato
Una mela al giorno leva il medico di torno
Ride bene chi ride ultimo
Chi al caso s’affida prende un cieco per guida
Sono meno ridicoli i difetti che le qualità che non abbiamo
Con bocca e lingua castigate, molte pene avrai risparmiate
L’acqua vuol pendenza il mare vuol pazienza
Chi nasce tondo non può morir quadrato
Chi è causa del suo mal, pianga se stesso
Al povero mancano tante cose, all’avaro tutte
Sbagliando s’impara
Chi non ha testa, ha buone gambe
Uomo avvisato, mezzo salvato
La pazienza se a piedi partirà in carrozza tornerà
Gente trista, nominata e vista
Fidarsi è bene non fidarsi è meglio
Con i se e con i ma la storia non si fa
La fame fa uscire il lupo dal bosco
L’abito non fa il monaco
Un cavaliere tra due dame fa la figura del salame
Donna nana, tutta tana
Si dice il peccato, non il peccatore
La saggezza del passato non nutre l’affamato
Al villano se gli dai un dito si prende tutta la mano
La donna, prima tutto miele, poi tutto fiele
A San Martino ogni mosto si fa vino
Meglio un asino vivo che un dottore morto
Chi mena per primo, mena due volte
Vedere e non toccare è una cosa da crepare
Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei
Se son rose fioriranno, se son spine pungeranno
Non dire quattro se non l’hai nel sacco
Ne uccide più la gola che la spada
In amore e in guerra tutto è lecito
A far la barba si sta bene un giorno, a prender moglie si sta bene un mese, ad ammazzare il maiale si sta bene un anno
Con la moglie a lato l’uomo è sempre beato
Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire
Chi di verde si veste della sua beltà troppo si fida
Chi ama bene castiga bene
Buon sangue non mente
Non è bello ciò che è bello ma è bello ciò che piace
Quando arriva la minestra non c’è più sinistra o destra
Chi va con lo zoppo impara a zoppicare
Se non t’aiuta la scienza, affidati alla provvidenza
Chi semina sulla sabbia raccoglie solo rabbia
Nessuno è sfortunato come l’agnello: o è cornuto, o è castrato o è scannato
La donna ne sa più del diavolo
Del senno di poi, sono piene le fosse
Al cuor non si comanda
Bacio di bocca spesso cuor non tocca
Voce di popolo, voce di Dio
Con le buone maniere si ottiene tutto
A buon cavalier non manca lancia
Dal frutto si conosce l’albero
Chi non ha cane, caccia con gatto
Chi semina vento raccoglie tempesta
L’occhio del padrone ingrassa il cavallo
Soldato che fugge, buono per un’altra volta
L’occasione fa l’uomo ladro
Gira gira, la freccia cade addosso a chi la tira
Ogni promessa è debito
Nel bisogno si conosce l’amico
Il vino rende lieti e fa svelar i segreti
Vive bene chi prende il mondo come viene
Campa cavallo che l’erba cresce
Chi a vent’anni non ne ha, a trenta non ne fa, a quaranta perde quel poco che ha
Mai tardò chi venne
Trotto d’asino dura poco
A buon consiglio non si trova prezzo
Non serve la scienza a chi non ha esperienza
Una mano lava l’altra e tutte e due lavano il viso
A pagare e a morire c’è sempre tempo
Uccello in gabbia non canta per amor, canta per rabbia
La fame è il miglior condimento
Nacque per nulla chi vive sol per sé
Le bugie hanno le gambe corte
E’ ladro chi ruba e chi gli tiene il sacco
Per ingannare un furbo, ci vuole un furbo e mezzo
Il carbone o scotta o tinge
Impara l’arte e mettila da parte
Ne ammazza più la gola che la spada
Per amore anche la donna onesta perde la testa
Chi non risica non rosica
A tavola e a tavolino si giudica il contadino
La donna è mobile, l’uomo è falegname
Le parole vane durano quanto i cerchi sull’acqua
Nel paese dei ciechi anche un guercio è re
La lingua batte dove duole il dente
Se non è zuppa è pan bagnato
Dove ci son donne innamorate è inutile tener porte serrate
Il torto non sta mai da una parte sola
Il contadino ha scarpe grosse e cervello fino
Chi mostra vende
La volpe che non arriva al lardo dice che è rancido
L’uomo propone, Dio dispone
A ogni santo la sua festa
A mali estremi estremi rimedi
Il cane morde lo straccione
A chi non teme il sermone giova poco il bastone
Il dentista mangia coi denti degli altri
Scherza coi Fanti e lascia stare i Santi
A chi vuol riposare conviene travagliare
Tutti i nodi vengono al pettine
Finché c’è vita, c’è speranza
Cattivo bastone non fa buon cane
Non c’è carne in macelleria che cane o gatto non porti via
La necessità aguzza l’ingegno
L’occhio è lo specchio dell’anima
Raglio d’asino non sale al cielo
Sono sempre gli stracci che vanno per aria
Chi non sa fare, non sa comandare
Nel pollaio non c’è pace se canta la gallina e il gallo tace
Chi vuole vada, chi non vuole mandi
A casa dei poltroni è sempre festa
Dio, se chiude una porta, apre un portone
In un’ora Dio lavora
Chi non muore si rivede
A buon intenditor, poche parole
L’amore e la tosse non si possono nascondere
Chi la dura, la vince
Tra prendere o lasciare occorre ben pensare
Al vecchio non manca mai di raccontare
Ogni casa ha solaio, cesso, fogna e acquaio
Ogni lasciata è persa
Occhio per occhio, dente per dente
A chi ha paura non basta l’armatura
Peccato confessato, mezzo perdonato
Sposa bagnata, sposa fortunata
Presto e bene non marciano insieme
Impara dal passato, credi nel futuro e vivi nel presente
La miglior vendetta è il perdono
Il mattino ha l’oro in bocca
A bocce ferme si saprà chi ha vinto
Non parlar di corda in casa dell’impiccato
Il vino buono si vende senza frasca
Con un pò di coraggio si finisce ogni viaggio
Le uova non hanno nulla da insegnare alla gallina
La farina del diavolo va tutta in crusca
Sacco vuoto non sta in piedi
Chi ascolta troppa gente conclude poco o niente
La civiltà moderna è la moltiplicazione infinita di necessità non necessarie
Fanciulli, poveri e polli, non sono mai satolli
Chi tardi arriva, male alloggia
Finché l’uomo ha denti in bocca, non sa mai quel che gli tocca
Quando vien la candelora dall’inverno semo fora
La speranza è l’ultima a morire
Una pianta che ha molti frutti non li matura tutti
Ogni medaglia ha il suo rovescio
Chi parla poco, dice tanto
Nero con nero non tinge
Donna che piange, cavallo che suda, sono più falsi di Giuda
Chi è nato citrullo è per gli altri un trastullo
Quando sono troppi i galli a cantare, non si fa mai giorno
A Natale sul balcone, a Pasqua col tizzone
Tanto la va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino
Ognuno è fabbro della sua fortuna
Quando tutto è di tutti, i tempi sono brutti
Non è ricco chi possiede ma chi meno ha bisogno
La vecchia impara fino a 100 anni
Non puoi avere botte piena e moglie ubriaca
L’albero si riconosce dai frutti
Acqua passata non macina più
Zotici e villani discuton con le mani
L’ospite è come il pesce: dopo tre giorni puzza
Il mondo è fatto a scale, c’è chi scende e c’è chi sale
Chiodo scaccia chiodo
Tutto è bene quel che finisce bene
La gatta frettolosa fece i mici ciechi
Da curati, compari e cognati tieni lontana tua moglie perché son malfidati
Amor nuovo va e viene, amor vecchio si mantiene
Fare insegna a fare
In bocca chiusa non entrano le mosche
Chi troppo vuole, nulla stringe
Occhio non vede, cuore non duole
L’amico certo lo conosci nell’incerto
A lavar la testa all’asino ci rimetti il ranno e il sapone
A chi prende moglie gli ci vogliono due cervelli
La notte porta consiglio
Il miglior specchio è un amico vecchio
Se hai i soldi siedi altrimenti stai in piedi
Chi nasce dalla gatta piglia i topi
L’ozio è il padre dei vizi
Chi si contenta gode
A goccia a goccia si fa il mare
A combatter con il fango, che si vinca o che si perda, sempre ci si infanga
Chi dice donna, dice danno
Se vuoi che la roba si faccia, chiudi la bocca e muovi le braccia
Le cose lunghe diventano serpenti
Bacco, Tabacco e Venere, riducon l’uomo in cenere
Il più conosce il meno
Chi si somiglia, si piglia
Chi si è scottato con l’acqua calda ha paura anche dell’acqua fredda
Un po’ di vino lo stomaco assesta, il troppo rovina stomaco e testa
Il sonno della ragione genera mostri
La prima si perdona, la seconda si bastona
Chi ti accarezza oltre quel che suole, di sicuro ingannar ti vuole
Chi vive di sogni ha meno bisogni
Scampato il pericolo, gabbato il Santo
Fa più danno l’apprensione che il malanno
Chi ha torto fa clamore contro l’accusatore
Taccio o setaccio
Una grande paura nessun medico la cura
Vesti un palo che bel t’appare
Asino vecchio non prende lezioni
A lacrime di erede è matto chi ci crede
Un po’ per uno non fa male a nessuno
Va con chi è meglio di te e pagagli le spese
Chi ben comincia è alla metà dell’opera
Parlare a nuora, perché suocera intenda
Chi di spada ferisce, di spada perisce
Da cosa nasce cosa
Tieni la bocca chiusa, se non vuoi che ti sfugga l’oro di bocca
Lontano dagli occhi lontano dal cuore
La prudenza non è mai troppa
Carta canta e villano dorme
Aiuta i tuoi e gli altri se puoi
Di buone intenzioni è lastricato l’inferno
Chi tutto vuole arrabbiato muore
La fretta è cattiva consigliera
Non tutti i mali vengono per nuocere
Con le mani di un’altro è facile toccare il fuoco
Paese che vai usanza che trovi
Se sei onesto Dio farà il resto
Più pesci acchiapperà chi nello stagno non si butterà ma una rete comprerà
Dio ama parlare con chi ama tacere
Con lacrime e lamenti non si cura il mal di denti
Quando la nave affonda, i topi scappano
Amar la vicina è un gran vantaggio, si vede spesso e non si fa viaggio
Passata la festa, gabbato lo santo
La superbia andò a cavallo e tornò a piedi
Donne e uomini gelosi son troppo pericolosi
Quando il piccolo parla il grande ha sparlato
Rispetta il cane per il padrone
Se dai a un uomo un pesce lo nutri per un giorno, se gli insegni a pescare lo nutri per il resto dei suoi giorni
Meglio soli che male accompagnati
Quando la fame entra dalla porta, l’amore esce dalla finestra
Sopporta e non biasimare quello che non puoi cambiare
Frutto proibito, frutto saporito
Olio, aceto, pepe e sale fan saporito pure uno stivale
Donna al volante, pericolo costante
E’ meglio un magro accordo di una grassa sentenza
Fa’ il bene e scordati, fa’ il male e pensaci
Alla candelora dall’inverno semo fora
Errare è umano, perseverare è diabolico
Chi lascia la via vecchia per quella nuova, sa quel che lascia ma non quel che trova
Ogni botte dà il vino che ha
Chi dorme non piglia pesci
A goccia a goccia s’incava la pietra
Chi va al mulino s’infarina
A ben condire l’insalata ci vuole un avaro per l’aceto, un giusto per il sale e uno strambo per l’olio
Il troppo stroppia
I pifferi di montagna andarono per suonar e furono suonati
Gente allegra, il ciel l’aiuta
Chi di speranza campa, disperato muore
Gallina che canta ha fatto l’uovo
Agli amanti e ai cacciatori per un piacer mille dolori
Non puoi vedere il bosco se sei tra gli alberi
Ogni legno ha il suo tarlo
Se a febbraio vedi gli uccelli grassi, aspettati un freddo che spacca i sassi
A tavola non si invecchia
Aria d’importanza, diploma di ignoranza
Quando il gatto non c’è, i topi ballano
Chi domanda non fa errori
Chi la fa l’aspetti
L’erba del vicino è sempre più verde
Tra moglie e marito non mettere il dito
La goccia scava la pietra
Una noce da sola, non suona nel sacco
In casa del diavolo non parlar di acqua santa
Dov’è l’innocenza non manca provvidenza
Nella botte piccola c’è il vino buono
Al naso non si fa caso
I panni sporchi si lavano in famiglia
Stretta la foglia, larga la via, dite la vostra che ho detto la mia
Rosso di sera bel tempo si spera
Non è amico mio quel che risparmia il suo e mangia il mio
A caval donato non si guarda in bocca
La storia è maestra di vita
Conta più la pratica che la grammatica
L’apparenza inganna
A cattivo lavoratore ogni attrezzo da dolore
A pensar male c’è sempre tempo
Il lupo perde il pelo ma non il vizio
Per insegnare bisogna prima imparare
Chi pecora si fa, lupo lo mangia
Chi ruba poco va in galera, chi ruba tanto fa carriera
L’erba cattiva non muore mai
Patti chiari, amicizia lunga
Quando la pera è matura, cade da sola
Il riso abbonda sulla bocca degli stolti
La parola che esce indebolisce l’uomo, quella trattenuta lo rinforza