Rimettete le parole in ordine per scoprire dei famosi proverbi italiani
La saggezza popolare trasmessa in linguaggio semplice ed elegante
Successo! Gioca di nuovo!
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Il puzzle dei proverbi Italiani
Proverbi: la comunicazione più efficiente
I proverbi sono sempre stati un modo molto efficace per trasmettere la conoscenza umana complessa attraverso i secoli, grazie alla loro semplicità, l'uso di immagini e spesso di rime
Come si gioca al puzzle dei proverbi
Trascinare e rilasciare ogni parola nella giusta posizine per ricostruire la frase proverbiale
Si vince quando ogni parola è nella sua corretta posizione nella frase
Lista dei proverbi utilizzati in questo gioco
Donna nana, tutta tana
Parla poco, ascolta assai e giammai non fallirai
Mal comune, mezzo gaudio
A goccia a goccia s’incava la pietra
Da cosa nasce cosa
Il cane morde lo straccione
Campa cavallo che l’erba cresce
Non è amico mio quel che risparmia il suo e mangia il mio
Le chiacchiere non fanno farina
L’occhio è lo specchio dell’anima
Uccello in gabbia non canta per amor, canta per rabbia
Non è tutt’oro quello che riluce
A cattivo lavoratore ogni attrezzo da dolore
Non stuzzicare il can che dorme
Al cuor non si comanda
Il satollo non crede all’affamato
Agli amanti e ai cacciatori per un piacer mille dolori
La fretta è cattiva consigliera
Da curati, compari e cognati tieni lontana tua moglie perché son malfidati
A buon cavalier non manca lancia
Lacrime d’erede è matto chi ci crede
Il lupo perde il pelo ma non il vizio
Fa più danno l’apprensione che il malanno
Il sonno della ragione genera mostri
Anno nuovo, vita nuova
Chi vuole vada, chi non vuole mandi
La lingua batte dove duole il dente
Tra prendere o lasciare occorre ben pensare
Donna che piange, cavallo che suda, sono più falsi di Giuda
Con i se e con i ma la storia non si fa
Impara l’arte e mettila da parte
Chi non ha cane, caccia con gatto
Nel paese dei ciechi anche un guercio è re
A chi prende moglie gli ci vogliono due cervelli
I fatti della pentola li sa il coperchio
L’appetito vien mangiando
E’ meglio un magro accordo di una grassa sentenza
Acqua passata non macina più
Nacque per nulla chi vive sol per sé
Per amore anche la donna onesta perde la testa
Il difficile sta nel cominciare
I panni sporchi si lavano in famiglia
Chi va con lo zoppo impara a zoppicare
L’ozio è il padre dei vizi
Chi risparmia oggi, domani molto avrà
L’acqua vuol pendenza il mare vuol pazienza
Chi dorme non piglia pesci
Gente allegra, il ciel l’aiuta
Una grande paura nessun medico la cura
Dio ama parlare con chi ama tacere
Sono sempre gli stracci che vanno per aria
Chi di spada ferisce, di spada perisce
La prudenza non è mai troppa
La vecchia impara fino a 100 anni
Vale più la pratica che la grammatica
Tra moglie e marito non mettere il dito
Il giovane ozioso sarà un vecchio bisognoso
Donna al volante, pericolo costante
Non è bello ciò che è bello ma è bello ciò che piace
La parola è d’argento, ma il silenzio è d’oro
In casa del diavolo non parlar di acqua santa
A Natale con i tuoi, a Pasqua con chi vuoi
Stretta la foglia, larga la via, dite la vostra che ho detto la mia
La speranza è l’ultima a morire
Se non è zuppa è pan bagnato
A combatter con il fango, che si vinca o che si perda, sempre ci si infanga
Occhio non vede, cuore non duole
Chi domanda non fa errori
Ambasciator non porta pena
Paese che vai usanza che trovi
A goccia a goccia si fa il mare
Non puoi vedere il bosco se sei tra gli alberi
Frutto proibito, frutto saporito
Chi non sa fare, non sa comandare
A mali estremi estremi rimedi
L’albero si riconosce dai frutti
Zotici e villani discuton con le mani
Chi muore giace, chi vive si dà pace
Il peggior sordo è quello che non vuole sentire
Quando la nave affonda, i topi scappano
Quando tutto è di tutti, i tempi sono brutti
Vive bene chi prende il mondo come viene
Sposa bagnata, sposa fortunata
Le uova non hanno nulla da insegnare alla gallina
Uomo avvisato, mezzo salvato
Taccio o setaccio
Donne e uomini gelosi son troppo pericolosi
A tavola non si invecchia
Il mattino ha l’oro in bocca
Va con chi è meglio di te e pagagli le spese
Scherza coi Fanti e lascia stare i Santi
Chi lascia la via vecchia per quella nuova, sa quel che lascia ma non quel che trova
Ogni lasciata è persa
Chi semina vento raccoglie tempesta
Ride bene chi ride ultimo
La parola che esce indebolisce l’uomo, quella trattenuta lo rinforza
Chi presto parla, poco sa
Parlare a nuora, perché suocera intenda
Con bocca e lingua castigate, molte pene avrai risparmiate
Sacco vuoto non sta in piedi
Vesti un palo che bel t’appare
Sbagliando s’impara
A chi vuol riposare conviene travagliare
Nel fiume che grida puoi passare sicuro
Gli errori dei dottori li ricopre la terra
Finché c’è vita, c’è speranza
Chi ama bene castiga bene
Se sei onesto Dio farà il resto
Can che abbaia non morde
Le cose lunghe diventano serpenti
Chi ha torto fa clamore contro l’accusatore
Gobba a ponente luna crescente, gobba a levante luna calante
Chi nasce dalla gatta piglia i topi
Scampato il pericolo, gabbato il Santo
L’erba del vicino è sempre più verde
Lontano dagli occhi lontano dal cuore
Una pianta che ha molti frutti non li matura tutti
A casa dei poltroni è sempre festa
A bocce ferme si saprà chi ha vinto
Dove ci son donne innamorate è inutile tener porte serrate
I pifferi di montagna andarono per suonar e furono suonati
L’abito non fa il monaco
Per ingannare un furbo, ci vuole un furbo e mezzo
Ne uccide più la gola che la spada
A pagare e a morire c’è sempre tempo
Gente trista, nominata e vista
Nero con nero non tinge
Il troppo stroppia
La goccia scava la pietra
Se non t’aiuta la scienza, affidati alla provvidenza
A caval donato non si guarda in bocca
Dolci parole e tristi fatti ingannano savi e matti
Fidarsi è bene non fidarsi è meglio
A pensar male c’è sempre tempo
Gira gira, la freccia cade addosso a chi la tira
Se a febbraio vedi gli uccelli grassi, aspettati un freddo che spacca i sassi
Se vuoi star bene, mangia poco e dormi bene
Articolo quinto: chi ha i soldi in tasca ha vinto
Campar senza fatica è una voglia molto antica
Quando vien la candelora dall’inverno semo fora
Tutti i nodi vengono al pettine
Non serve la scienza a chi non ha esperienza
Ogni medaglia ha il suo rovescio
Chi di speranza campa, disperato muore
Il dentista mangia coi denti degli altri
Quando il piccolo parla il grande ha sparlato
Più pesci acchiapperà chi nello stagno non si butterà ma una rete comprerà
Conta più la pratica che la grammatica
Buon sangue non mente
A chi ha paura non basta l’armatura
Disgrazia e osteria fanno la stessa via
L’occhio del padrone ingrassa il cavallo
Chi troppo la tira la spezza
Chi ha tempo non aspetti tempo
In bocca chiusa non entrano le mosche
Cielo a pecorelle, pioggia a catinelle
Alla candelora dall’inverno semo fora
La necessità aguzza l’ingegno
Tanto la va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino
Gallina che non becca ha già beccato
Sono meno ridicoli i difetti che le qualità che non abbiamo
Ogni legno ha il suo tarlo
Chi imbocca tutti i vicoli, troverà tanti pericoli
Se ai sessanta sei vicino, lascia le donne e scegli il vino
Guerra, peste e carestia, vanno sempre in compagnia
Nella botte piccola c’è il vino buono
A casa dei suonatori non andar per serenate
A lavar la testa all’asino ci rimetti il ranno e il sapone
L’apparenza inganna
Da ospedale e cimitero si esce sempre più sincero
Passata la festa, gabbato lo santo
La volpe che non arriva al lardo dice che è rancido
Quando sono troppi i galli a cantare, non si fa mai giorno
Olio, aceto, pepe e sale fan saporito pure uno stivale
Una noce da sola, non suona nel sacco
La fame è il miglior condimento
Chi ben comincia è alla metà dell’opera
Ogni casa ha solaio, cesso, fogna e acquaio
Vedere e non toccare è una cosa da crepare
La pazienza se a piedi partirà in carrozza tornerà
Se vuoi che la roba si faccia, chiudi la bocca e muovi le braccia
Amor senza baruffa fa la muffa
Chi non ha testa, ha buone gambe
Ognuno è fabbro della sua fortuna
Chi vive di sogni ha meno bisogni
Per insegnare bisogna prima imparare
Non è ricco chi possiede ma chi meno ha bisogno
L’occasione fa l’uomo ladro
Gallina vecchia fa buon brodo
Tutto è bene quel che finisce bene
A San Martino ogni mosto si fa vino
Fra i due litiganti il terzo gode
Chi dice donna, dice danno
A ogni santo la sua festa
Nessuno è sfortunato come l’agnello: o è cornuto, o è castrato o è scannato
A carnevale ogni scherzo vale
Chi va piano va sano e va lontano
L’erba cattiva non muore mai
Non dire quattro se non l’hai nel sacco
Raglio d’asino non sale al cielo
La fame fa uscire il lupo dal bosco
Chi la fa l’aspetti
Quando arriva la minestra non c’è più sinistra o destra
L’uomo propone, Dio dispone
Si dice il peccato, non il peccatore
Chi ruba poco va in galera, chi ruba tanto fa carriera
Al povero mancano tante cose, all’avaro tutte
Patti chiari, amicizia lunga
Tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare
Non parlar di corda in casa dell’impiccato
Al naso non si fa caso
Il più conosce il meno
Le bugie hanno le gambe corte
Un po’ per uno non fa male a nessuno
Una ciliegia tira l’altra
La donna ne sa più del diavolo
Al vecchio non manca mai di raccontare
Il riso abbonda sulla bocca degli stolti
Chi ti accarezza oltre quel che suole, di sicuro ingannar ti vuole
Con un pò di coraggio si finisce ogni viaggio
Al villano se gli dai un dito si prende tutta la mano
Amar la vicina è un gran vantaggio, si vede spesso e non si fa viaggio
Del senno di poi, sono piene le fosse
Chi si loda si sbroda
Chi rompe paga e i cocci sono i suoi
Una mela al giorno leva il medico di torno
Tieni la bocca chiusa, se non vuoi che ti sfugga l’oro di bocca
Se dai a un uomo un pesce lo nutri per un giorno, se gli insegni a pescare lo nutri per il resto dei suoi giorni
Chi nasce tondo non può morir quadrato
Amor nuovo va e viene, amor vecchio si mantiene
Soldato che fugge, buono per un’altra volta
Il buon giorno si vede dal mattino
Chi sa fa e chi non sa insegna
Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei
Quando il gatto non c’è, i topi ballano
Chi si fa i fatti suoi, campa cent’anni
Chi tardi arriva, male alloggia
Tu sei volpe e io tasso, tu sei furbo ma io ti passo
Chi la dura, la vince
Il vino rende lieti e fa svelar i segreti
In casa di galantuomo nasce prima la femmina e poi l’uomo
Un bel gioco dura poco
Voce di popolo, voce di Dio
Sopra le scarpe nuove, prima o poi ci piove
Aiuta i tuoi e gli altri se puoi
Se cucini con calma, il gusto ci guadagna
Chi troppo vuole, nulla stringe
Dal frutto si conosce l’albero
La donna è mobile, l’uomo è falegname
La miglior vendetta è il perdono
Il miglior specchio è un amico vecchio
Chi va al mulino s’infarina
Col fuoco, con la donna e con il mare, c’è poco da scherzare
Chi è causa del suo mal, pianga se stesso
L’amico certo lo conosci nell’incerto
La storia è maestra di vita
Dagli amici mi guardi Dio, che dai nemici mi guardo io
Non c’è due senza tre
Bacco, Tabacco e Venere, riducon l’uomo in cenere
Chi si è scottato con l’acqua calda ha paura anche dell’acqua fredda
A ben condire l’insalata ci vuole un avaro per l’aceto, un giusto per il sale e uno strambo per l’olio
Il mondo è fatto a scale, c’è chi scende e c’è chi sale
Con lacrime e lamenti non si cura il mal di denti
Presto e bene non marciano insieme
A Natale sul balcone, a Pasqua col tizzone
La superbia andò a cavallo e tornò a piedi
Meglio un asino vivo che un dottore morto
La civiltà moderna è la moltiplicazione infinita di necessità non necessarie
Di buone intenzioni è lastricato l’inferno
Non puoi avere botte piena e moglie ubriaca
In amore e in guerra tutto è lecito
Chi mostra vende
Rosso di sera bel tempo si spera
Sopporta e non biasimare quello che non puoi cambiare
Fanciulli, poveri e polli, non sono mai satolli
Batti il ferro finché è caldo
Se son rose fioriranno, se son spine pungeranno
Con la moglie a lato l’uomo è sempre beato
Mai tardò chi venne
Trotto d’asino dura poco
Cattivo bastone non fa buon cane
La donna, prima tutto miele, poi tutto fiele
Fa’ il bene e scordati, fa’ il male e pensaci
Chi non muore si rivede
Meglio soli che male accompagnati
Nel pollaio non c’è pace se canta la gallina e il gallo tace
A tavola e a tavolino si giudica il contadino
Si è prima garzone e poi maestro
Nel bisogno si conosce l’amico
Finché l’uomo ha denti in bocca, non sa mai quel che gli tocca
Chi è nato citrullo è per gli altri un trastullo
A chi non teme il sermone giova poco il bastone
La prima si perdona, la seconda si bastona
Un po’ di vino lo stomaco assesta, il troppo rovina stomaco e testa
Chi mena per primo, mena due volte
A buon intenditor, poche parole
Fare insegna a fare
Ogni promessa è debito
Chi non intende la propria scrittura è un asino di natura
L’avaro è come il porco, è buono dopo morto
Lava cane, pettina cane, sempre di cane puzza
A far la barba si sta bene un giorno, a prender moglie si sta bene un mese, ad ammazzare il maiale si sta bene un anno
Ne ammazza più la gola che la spada
La farina del diavolo va tutta in crusca
Ogni botte dà il vino che ha
Peccato confessato, mezzo perdonato
La gatta frettolosa fece i mici ciechi
Quando la pera è matura, cade da sola
A buon consiglio non si trova prezzo
Dov’è l’innocenza non manca provvidenza
Non c’è carne in macelleria che cane o gatto non porti via
Con le buone maniere si ottiene tutto
Una rondine non fa primavera
A casa sua ognuno è re
E’ ladro chi ruba e chi gli tiene il sacco
In un’ora Dio lavora
Il vino buono si vende senza frasca
Chi al caso s’affida prende un cieco per guida
Chi tace acconsente
Chi pecora si fa, lupo lo mangia
Dio, se chiude una porta, apre un portone
L’uomo crede vero tutto quello che desidera
Il contadino ha scarpe grosse e cervello fino
Chi si contenta gode
Occhio per occhio, dente per dente
Dove c’è gusto, non c’è perdenza
Se hai i soldi siedi altrimenti stai in piedi
Quando la fame entra dalla porta, l’amore esce dalla finestra
Chi troppo in alto va, cade sovente
Non tutti i mali vengono per nuocere
Chi tutto vuole arrabbiato muore
Il carbone o scotta o tinge
L’ospite è come il pesce: dopo tre giorni puzza
Asino vecchio non prende lezioni
Aria d’importanza, diploma di ignoranza
A lacrime di erede è matto chi ci crede
Le parole vane durano quanto i cerchi sull’acqua
Chi parla poco, dice tanto
Errare è umano, perseverare è diabolico
Cuor contento il ciel l’aiuta
Chi semina sulla sabbia raccoglie solo rabbia
La saggezza del passato non nutre l’affamato
Una mano lava l’altra e tutte e due lavano il viso
Un cavaliere tra due dame fa la figura del salame
L’amore e la tosse non si possono nascondere
Carta canta e villano dorme
Gallina che canta ha fatto l’uovo
Vecchiaia con pazienza prolunga l’esistenza
Bacio di bocca spesso cuor non tocca
Con le mani di un’altro è facile toccare il fuoco
Impara dal passato, credi nel futuro e vivi nel presente
Il torto non sta mai da una parte sola
Rispetta il cane per il padrone
Chi si somiglia, si piglia
Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire
Chi non risica non rosica
Chi a vent’anni non ne ha, a trenta non ne fa, a quaranta perde quel poco che ha
Chi nasce afflitto muore sconsolato
Se hai per amico un orso, avrai bisogno di soccorso
Chi di verde si veste della sua beltà troppo si fida